Le faccette dentali furono inventate negli Stati Uniti per migliorare il sorriso degli attori durante le riprese cinematografiche. L’adesione di questi prototipi era affidata a polveri per dentiere, di conseguenza questa tecnica aveva lo scopo di modificare solo temporaneamente l’aspetto estetico, senza nessun presupposto funzionale.
Solo in seguito, mediante ricerca e sviluppo, si è trovato il modo di utilizzare le faccette dentali come restauro estetico e funzionale permanente, rendendo questa tecnica una delle possibilità restaurative più richieste, visto che permette l’abbinamento della preparazione poco invasiva dei denti da trattare ai vantaggi estetici delle protesi fisse dentali.
Le faccette sono perfette per intervenire in caso di alterazioni strutturali dello smalto, o quando si hanno dei denti male allineati o di colore diverso rispetto agli altri. Ancora si possono applicare in caso di denti usurati, conoidi o corti, oppure nei denti che resistono allo sbiancamento.
I loro punti di forza sono la grande resistenza all’usura (durano più di 10 anni) e al cambio di colore, il forte potere adesivo, la colorazione naturale e la grande resistenza alla rottura, al netto di spessori minimi (quanto quella di una lente a contatto).